Un uomo in segreto

A lui piaceva guardarla. In particolare mentre lei si pettinava, o comunque era intenta a prepararsi, di fronte allo specchio, prima di andare a lavorare. In quei momenti poneva le sue domande, o meglio ci provava. Lei lo guardava nel riflesso e, spesso, sorrideva di quei piccoli gesti nervosi che faceva lui. Uno su tutti quello di grattarsi il polso quando non gli venivano le parole giuste.
Da un paio di giorni voleva chiederle chi fosse quel Giulio che le aveva fatto uno squillo alle due del mattino, ma non voleva sembrare poco delicato o troppo nervoso. Gli riusciva male sembrare poco nervoso.
Lei sapeva tutto: “Perché sei agitato?”.
Dopo aver posto la domanda sorrise, nel mentre giochicchiava con il rossetto, e aspettava che lui trovasse il coraggio di parlare. Lui non disse nulla, ma il suo polso urlava di dolore. Anche ai tempi del liceo lui era nervoso, sempre agitato, tanto che per un attacco d’ansia svenne nel corridoio accanto alla porta della segretaria. Perché?
Doveva chiederle un appuntamento per andare al cinema, poi optò per farlo con una lettera ma svenne anche al cinema quando lei appoggiò la testa sulla sua spalla. Le mani gli sudavano sempre, tutt’ora quando si agita diventa lucido tanto da non sembrare sudore ma olio. Lei lo ha sempre amato.
Aveva molti pregi ma non riusciva a fare le domande che gli ronzavano in testa.
Quella mattina però era diverso. Non stava sudando, in ogni caso si stava scavando l’Everest nel polso ma senza essere un minimo sudaticcio. Dopo un fidanzamento di nove anni e tre di convivenza, Marta, conosceva il suo pollo e sapeva che il gallo in lui stava per cantare.
“Chi è Giulio?”, disse in un fiato.
“Era questa la domanda?”, chiese lei voltandosi.
“Posso fare di meglio. Posso aggiungerci un c***… Quindi chi c**** è Giulio?”, calcò.
Lei si alzò per andargli incontro. Da abbastanza vicino gli chiese se il colore del rossetto gli piacesse.
“Non c’entra con Giulio”, rispose lui.
“Vuoi davvero saperlo? Vuoi dopo tutti questi anni cambiare tutto per un Giulio?”, chiese lei, a bassa voce vicino all’orecchio del suo caro compagno.
“Lo esigo! Se mi tradisci meglio cambiare tutto adesso”, rispose nervosamente.
“Giulio è un uomo stupendo, affascinante, siamo molto vicini. Abbiamo un legame molto stretto, pur avendo perso i contatti per tanti anni adesso vogliamo recuperare il tempo perso”, rispose lei.
“Sei sfacciata e anche…”, si fermò.
“Scavati il polso, arriva pure dall’altro lato. Facci una bella presa d’aria”, ironizzò lei e andò a mettersi la gonna,
“Dopo tutto hai pure il coraggio di sfottermi. E ci vai a letto?”, chiese sottovoce.
“Una volta mi addormentavo con lui, ma molto tempo fa. Poi scelsi di stare con mia madre. Mio padre! Giulio è mio padre”, rispose lei.
“Mi avevi detto di non sapere dove si trovasse, e poi che forse…”
“Era quello che avevano detto anche a me”, rispose lei. Poi spiegò di essere stata cercata da un uomo e che era proprio lui.
“Potevi dirmelo.”
“Certo che l’avrei detto. Solo volevo tenerlo un po’ per me. Puoi capire?”, chiese.
Lui l’abbracciò forte e le chiese scusa.
“Davvero credevi che ti avessi tradito?”, chiese lei strofinandogli la fronte sul petto.
“No, amore. Volevo giocare”, rispose sorridendo.
Lei si distaccò e lo rimproverò per aver fatto quella scena. Disse che per un attimo aveva davvero pensato che lui avesse potuto dubitare. Allora lui andò verso la porta, poi prima di lasciare la stanza chiese: “Ti ho mai parlato del fatto che da piccolo volevo fare l’investigatore?”.
“Molte volte, ma dai… Onestamente, lo sai anche tu che non fa per te. Sei troppo nervoso per investigare. Meglio come scrittore, fidati.”
“Quindi non avrei potuto farlo, bene”, bisbigliò.
“Dai lo sai. Non offenderti. Invece sei contento per me? Faccio colazione con mio padre e poi vado a lavorare.”
“Sono felice per te. Così potrà portarti all’altare perché vorrei che mi sposassi”, disse mostrando un anello. Lei urlò di gioia e corse ad abbracciarlo.
“Sono in paradiso. I due uomini più importanti della mia vita, finalmente insieme. Non vedo l’ora di dirlo a Giulio… Cioè a mio padre”, disse lei guadando l’anello.
“Ma lui lo sa”, rispose.
“Che vuol dire?”, chiese lei sorridente.
“Chiedilo a Giulio se sono un bravo investigatore”, rispose. Poi la baciò e andando via aggiunse: “Non farlo aspettare amore mio”.
(C) Giuseppe Cirino
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2 commenti su “Un uomo in segreto”
I commenti sono chiusi.
Dapprima, lui, mi sembra una persona impulsiva e superficiale. Mi sorprende poi alla fine. Mentre lei, donna come tutte le altre. Assimilano bene una novità prima di raccontarla ad altre persone. Alla fine però, a vincere questa partita di scacchi è proprio lui. Mandandola in scacco matto con la sorpresa finale. Forse un po' manipolatore, ma del resto, per sorprendere la donna che si ama, a volte bisogna osare. E lui ci è riuscito alla grande.
Complimenti
Particolare